PLANET DEAD 2: zombie a Milano

Copertina Planet Dead 2

Mentre inizio una nuova serie con Ed Ink, a questo Cartoomics, l’8, 9 e 10 marzo uscirà il secondo numero di Planet Dead per Cronaca di Topolinia, la prima saga zombie ambientata in Italia, che il mondo ricordi. L’anteprima di Novegro ha fatto sold-out, ma il vero banco di prova di questo numero è quella che è diventata la più importante fiera del Nord Italia, appunto Cartoomics.

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Dopo Genova, la storia si sposta a Milano, e qui gioco in casa. Per questo, giacché Stefano BZI Bonazzi ha fatto inziare la storia sui Navigli, mi sono divertito, dopo l’estabilishing shoot iniziale, a ritrarre Vicolo Lavandai, un posto caro a tutti i milanesi, ma poco conosciuto fuori dalle mura.

Navigli Milano Planet Dead 2

Anche in questo caso si gioca un po’ su chi siano al giorno d’oggi gli zombie. Io che sono nato e cresciuto a Milano, vedendo anche periodi tristi come quello delle bande armate o il boom dell’eroina nei primi anni 80, devo dire che la mia città non l’ho mai vista in tale spolvero, ma il boom della città non deve farci dimenticare dei problemi. La “polvere sotto il tappeto” in questo caso si chiama cocaina e ce ne sarebbe da parlare parecchio, in Planet Dead ci limitiamo a ricordarlo in una pagina.

 

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Volendo fare una serie Zombie dopo tutto quello che c’è stato, non potevamo che dare un punto di vista differente, alcuni recensori come Momo’s Warp se ne sono accorti, Planet Dead è un fumetto differente sotto molti punti di vista. Intanto l’ambientazione ci permette di parlare di cose di cui conosciamo. La New York di Spider-man è più credibile più della Metropolis di Superman non solo perché si tratta di una vera città, ma perché gli sceneggiatori e i disegnatori vivevano proprio lì.

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Per esempio quando Sara Vanzella si dirige verso Malpensa, ho ritratto la strada che ho fatto tante volte. E magari questo tratto non è propriamente così, ma l’insieme di corsie e cavalcavia c’è e il traffico è spesso scorrevole,  mi sembra di aver reso l’impressione di questa esperienza, che è quello che cerco di fare quando disegno fumetti.

zombie di Luciano CostarelliA me piace molto il fumetto impressionista, per cui cerco di non appesantire troppo le tavole perché vorrei che la narrazione fosse innanzitutto scorrevole. Sono convinto di aver disegnato questo numero meglio del precedente anche perché ho sperimentato una dimensione più piccola delle tavole, passando dall’A3 al 25×35 cm, cosa che ha migliorato il segno, che si “apriva” troppo nel numero precedente. Certe cose si vedono solo in stampa anche perché il tipo di carta (in questo caso patinata) aumenta il contrasto tra il bianco e i grigi perché riflette di più la luce rispetto a carte più opache (tipo Bonelli)

Planet Dead 2 di Luciano Costarelli

Ci sono cose che oggi, semplicemente a distanza di un paio di mesi da quando le ho fatte, disegnerei in un modo un po’ diverso, ma di acune vignette, come questa del cimitero, ne vado orgoglioso. Non è che sia la più dettagliata dell’albo, ma rende esattamente quello che volevo. Chi mi segue sa che non mi piace il fumetto iperdettagliato, c’è una differenza tra fumetto e illustrazione, per me viene prima la narrazione anche se quando si deve entrare nel dettaglio, non mi tiro indietro, anche perché da quando Carlo Peroni me lo rimproverò, curo sempre gli ambienti, e anche se c’è gente molto più brava di me, penso mi vengano benino.

Palazzo di Bruxelles

Anche qui comunque ho curato soprattutto lo storytelling, cosa che mi riesce facile con la sceneggiatura di Stefano BZI che oltre a imbastire una storia di tutto rispetto quanto a complessità (senza peraltro appesantire minimamente la narrazione), ha una visione molto cinematografica ed è aperto a suggerimenti migliorativi per quello che può essere l’apporto del disegnatore, cioè visivo.

Copertina Planet Dead 2 di Luciano Costarelli

Ho curato molto la copertina, questa volta anche colorata da me, che prosegue sul retro della pubblicazione. In questo caso invece ho aumentato le dimensioni, in modo da dettagliare di più. Volendo potrei fare anch’io un fumetto tanto disegnato, ma sapete come la penso. Oltre al fatto che realizzare ogni pagina così e poi colorarla sarebbe impossibile restare nei tempi di pubblicazione. È una cosa che farò invece con un western, che uscirà a dicembre di quest’anno, soprattutto perché sarà a colori, quindi non a mezzatinta, in cui un simile dettaglio renderebbe ogni tavola ultrapesante. Ma di questo parleremo prossimamente.

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Chiude l’albo il ricco backstage con pure la ricetta del Cocktail Zombie che si beve in una vignetta della storia. Esiste veramente e prima o poi ci faremo un evento sopra, Chi fequenta fumettisti sa che sono potenzialmente tutti degli etilisti e ogni scusa è buona per sbronzarsi. Se questo assaggio vi ha incuriosito, vi invito a venire a sfogliare l’albo dal vivo a Cartoomics, come sempre per chi compra i fumetti di Cronaca di Topolinia in fiera, compreso nel prezzo uno sketch con dedica sull’albo.

Copertina Planet Dead 2 Luciano Costarelli

 

 

PLANET DEAD

Ci siamo, mancano pochi giorni per Lucca Comics & Games, mi troverete tutti i giorni al Padiglione Napoleone, Stand 101 (come la carica dei 101) a sketchare gli albi di Cronaca di Topolinia che ho disegnato in uscita in questa fiera, cioè Lunar Lex e Planet Dead.

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Planet Dead è un Horror, c’è chi lo chiama Spy-Horror, chi Political-Zombie, quello che è certo è che non si tratta di una pedissequa riproposizione di clichet di successo, ma come in un ottimo cocktail, gli ingredienti di generi differenti sono mischiati con cura, anche se sempre di horror si tratta. Tra gli elementi originali, ci tengo a dire che si tratta di un fumetto sugli zombie ambientato in Italia, precisamente a Genova, dove un container carico di zombie, per un imprevisto, si apre e riversa le creature tra le banchine. Ed ecco in anteprima le prime tre pagine della storia:

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Questo è l’inizio di Planet Dead, se volete sapere come continua, ci vediamo a Lucca Comics & Games, dove potrete avere sull’albo un mio sketch con dedica, oppure dopo la fiera potrete trovarlo nelle migliori fumetterie, o dal sito dell’editore Cronaca di Topolinia.

Se venite in fiera, però son più contento! Ci vediamo!

Un anno in fiera

Lucca Comics & Games 2017 è finita, non posso parlarvi di granché di questa fiera perché non l’ho vista. Ho invece passato quasi tutto il tempo dietro il tavolo degli stand del padiglione del Giglio a fare sketch con dedica, per una decina di ore al giorno. Bene: posso dirlo con una frase da vecchio? Ma che figata!

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La batteria di disegnatori allo stand Cronaca di Topolinia

Un anno e mezzo fa andavo da fan allo stand Bugs Comics a chiedere se era uscito il nuovo numero di Mostri. La scorsa Lucca (2016) usciva Alieni 1 dove collabravo con una storia, ero dietro lo stand a fare dediche sulla white cover.

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Esaurite quelle, a Cartoomics 2017 ero di nuovo dietro allo stand a fare sketch su qualche numero di Mostri dove ho avuto il piacere di reinterpretare nelle dediche i protagonisti delle storie che leggevo avidamente sull’albo della ACME negli anni 90.

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A Cartoomics ho fatto la spola tra lo stand di Bugs Comics e quello di Cronaca di Topolinia, visto che sono nello staff di Lunar Lex, il numero zero è uscito proprio a Lucca Comics & Games 2017. Ecco una bella illustrazione  di Gaetano Longo colorata da Antonio Antro.

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A Lucca Comics & Games 2017 ho passato quasi tutto il tempo al Padiglione del Giglio. Per Bugs Comics, ho continuato a fare sketch su Alieni e vari numeri di Mostri. Con questo tipo di carta ho potuto fare qualche sketch a pennino. Già perché i tipi di carta sono molto diversi, patinati, opachi e devi trovare le tecniche giuste ogni volta.

Alieni Bugs Comics, fumetto di Luciano Costarelli

Disegno di Luciano Costarelli

Disegno di Luciano Costarelli

Disegno di Luciano Costarelli

Ho fatto anche una bella dedica su Gangster, la nuova pubblicazione del vulcanico gruppo romano. Siccome sono il solito maniaco dei dettagli inutili, la pistola in questione è una Colt Woodsman, disegnata da John Browning, uno dei più grandi innovatori di questi meccanismi di morte. Tra l’altro mormone convinto. Quando quei ragazzotti americani, che si definiscono anziani, vi abbordano con la scusa del corso d’Inglese gratuito per parlavi del libro di Mormon, se volete declinare fatelo con gentilezza, non si sa mai…

disegno di Luciano Costarelli

Per Cronaca di Topolinia ho fatto sketch sul numero zero di Lunar Lex e Cronaca Comics, ma mi sono anche portato avanti con il nuovo fumetto che mi è stato assegnato Cronache dal Giaccio. Tutti i particolari in cronaca!

Disegno di Luciano Costarelli

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Oltre a Cartoomics, tra le due Lucca, ho fatto diverse altre Fiere: Novegro, Torino, Cuneo Comics & Games, dove ho pure fatto il mio primo Workshop. Complimenti agli organizzatori, l’atrezzatura a disposizione era eccellente!

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Fare disegni in fiera, tutte quelle ore al giorno, può essere spossante ma ti trasmette di ritorno una energia incredibile. Non c’è niente come il contatto diretto con il pubblico. Ti ringraziano per il disegno che fai loro sull’albo ma dico sempre “sono io che ti ringrazio” ed è veramente una cosa sincera, perché non sono sicuro si tratti davvero di uno scambio alla pari.

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È bene specificare che fare sketch in fiera non è una cosa facile, per prima cosa non hai molto tempo per cui devi andare veloce, ma non devi “tirare via” perché il lettore quel disegno se lo terrà una vita, lo farà vedere ai suoi amici, devi fargli una cosa bella in 10-15 minuti al massimo.

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Sketch in fiera di Alieni, da “Incontri ravvicinati del terzo tipo”.

La matita ti serve per definire un po’ dove vanno le cose, per la maggior parte si va diretto col pennarello. Adesso me la cavo, ma ai primi che ho fatto i disegni alla scorsa Lucca, prima della firma volevo scrivere loro “scusa.” come dedica.

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Los profesionales di Carlos Gimenez

L’altra difficoltà è che non puoi sbagliare. Quando inchiostri una tavola a fumetti su carta e viene male, la riprendi e la rifai. Oppure usi la tempera se devi sistemare un particolare. In digitale basta una combinazione di tasti e torni indietro. In fiera no, quel che è fatto è fatto. Non si torna indietro,

Lunar Lex Disegno di Luciano Costarelli

Così, come nei fumetti, quando passi a disegnare quel che vuoi a lavorare su sceneggiatura c’è un crollo, anche questo tipo di lavori ti mette alla prova. E come tutte le cose, dopo un po’ di pratica, ci si prende la mano.

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Una divertente gag di Elena Mirulla. In effetti agli stand i tavoli non sono inclinati…

L’altra cosa interessante di queste fiera è il rapporto con gli altri fumettisti. Con Bugs già dall’inizio si era capito che aria tirava, e infatti mi son trovato benissimo.

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Ma anche con Cronaca di Topolinia mi sono sentito subito in Famiglia.

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A giudicare da quanto si legge in rete, il mondo del fumetto italiano sembra un covo di rancorosi, in fiera l’atmosfera è diametralmente opposta. Simpatie e antipatie ci sono come in qualsiasi ambiente ma, parliamoci chiaro, abbiamo tutti la stessa passione.  Ma dopo tante ore passate al tavolo di uno stand, cosa c’è di meglio di una bella pizzata zagoriana?

Cico di Zagor disegnato da Luciano Costarelli

In queste occasioni, soprattutto quando c’è di mezzo Zagor, è incredibile quello che succede stando insieme: disegnatori , espositori e visitatori perdono i loro ruoli e diventano tutti, semplicemente, dei lettori di fumetti.

Pizzata Zagoriana a Lucca, organizzata dalla pagina "ZAGOR lo spirito con la scure"

Pizzata Zagoriana a Lucca, organizzata dalla pagina “ZAGOR lo spirito con la scure”

 

 

 

Road to Lucca 2017 – Parte terza

Quando nel 2015 ho ripreso a disegnare fumetti ho cominciato con due cose: le storie brevi di Francesco Manetti per Dime Web e Giganti d’Acciaio per Cagliostro E-press.

Giganti d'Acciaio di Luciano Costarelli

Giganti d’Acciaio

Se con Francesco ho avuto la massima libertà di interpretazione, con Cagliostro ho avuto per la prima volta a che fare con degli editor. Cioè qualcuno che supervisiona il tuo lavoro e ti dice di rifarlo come piace a lui. Sono due situazioni che combinate si compensano perfettamente per una reale crescita artistica.

 

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Riguardando oggi la mia storia per Giganti, salvo giusto due o tre vignette. Visto il tema mi ero messo in testa di fare un manga realistico alla Urasawa, autore che mi piace moltissimo. Non avevo messo in conto che la ruggine degli 8 anni passati senza disegnare fosse così tanta. E che Urasawa fosse un autore che non avesse molto a che spartire con me. Paolo Buscaglino Strambio, uno dei supervisori, però mi disse che il mio tratto era comunque personale e sempre riconoscibile, così iniziai, forse per la prima volta, a ragionare in modo diverso.

lupo Cosa sentivo davvero affine a me? Quest’anno ebbi una conversazione molto pregante con un mio personale mito del fumetto, Ivo Milazzo. Tra i vari consigli preziosi, mi disse di non stare troppo dietro alle richieste di stile degli editori, ma di esprimere soprattutto la mia personalità.

operaIn questi ultimi due anni, ho effettivamente deciso di disegnare soprattutto  le cose che piacevano a me, il che mi ha permesso di farmi notare proprio quando cercavano uno stile un po’ retrò per Alieni 1, ma per lo stesso motivo non sono stato selezionato da Cosmo, che pur apprezzando i disegni, volevano qualcosa di differente. Un po’ si vince un po’ si perde, non muore mica nessuno.

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Alineni n.1 – Bugs Comics – matite di una vignetta.

Nel 2016, mentre lavoravo alla mia prima storia per Bugs Comics, Andrea Manfredini, mi segnalò per la realizzazione di una storia di 12 pagine per il volume ISE. Salgari, sempre di Cagliostro E-Press. Si trattava di una space opera, nei contenuti molto vicino al genere di Leiji Matsumoto. Questa volta feci la mia storia con una consapevolezza diversa. Pur con tante incespicature (Gli scorci dal basso li ho sempre odiati e infatti un paio mi vennero uno schifo) realizzai qualcosa di più personale. Non posso ancora definirlo un fumetto professionale, se non a tratti, ma era un deciso miglioramento. Fu un’esperienza che misi a frutto con “Invasione!”, la storia per Alieni n.1, la prima che considero veramente professionale, merito sia per la breve ma precisa supervisione di Giancarlo Caracuzzo, sia per il fatto che avevo cominciato a disegnare davvero tutti i giorni.

O'Neill Space Station by Luciano Costarelli

ISE.Salgari prima stagione – Cagliostro e-press – una vignetta

L’episodio di Salgari del 2016 è un grande miglioramento rispetto alla storia del 2015: alcune scene, come questa qui sopra, riguardandole a un anno di distanza le trovo ancora belle.

Quando quest’anno Andrea Manfredini, diventato nel frattempo il nuovo direttore di Cagliostro e-press, mi ha chiesto di disegnare una nuova storia per ISE. Salgari seconda stagione, ho accettato senza esitazione. Anche perché lavorare con i loro editor è sempre un interessante percorso di crescita.

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Andrea però questa volta mi ha anche proposto anche di realizzare le 13 copertine dei singoli episodi!

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Inizialmente pensavo di realizzare delle copertine che composte insieme diventassero un unico disegno. Bello, però… dài, già fatto mille volte! Poi mi è venuta l’idea. Quella nuova, che non avevo mai visto da nessuna parte.

Ho proposto che ogni copertina fosse un singolo frame di una animazione, che si potesse vedere montando le copertine tutte insieme. Con il “Passo 2”, lo standard dell’animazione televisiva con cui sono cresciuto, 13 fotogrammi costutituiscono esattamente un secondo. L’idea non fu capita subito da tutti, ma quando realizzai un pencil test per mostrare l’effetto cadde ogni resistenza.

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Una mia vignetta di ISE. Salgari, stagione 2.

Ecco il risultato disegnato da me e colorato da Simone Daraghiati:

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Si doveva trattare di una animazione spettacolare perché ogni singolo frame doveva essere anche una vera copertina. alcuni elementi avrebbero dovuto compiere movimenti con una certa profondità di campo.

Ecco la sequenza, rallentata per notare meglio i particolari e mandata in loop più volte:

 

Nella realizzazione, ho deciso per prima cosa la quantità di movimenti diversi contemporanei che dovevano avvenire: la parte destra sarabbe stata occupata da un personaggio significativo relativo all’episodio trattato.

Illustrazione di Luciano Costarelli

dietro di lui lo spazio, che identifica immediatamente il genere, l’astronave che viene verso lo spettatore, compie una curva mostrando la fiancata a distanza ravvicinata poi si appresta a compiere un salto iperspaziale. Un altro elemento è un satellite artificiale che ruota lentamente, infine, sullo sfondo un pianeta che esplode.

Per l’astronave ho utilizzato un modello tridimensionale creato da Andrea Manfredini  come riferimento per i disegnatori della serie. Con qualche iniziale difficoltà, visto che la mia esperienza è tutta di animazione tradizionale, sono riuscito a renderizzare i fotogrammi desiderati, che ho ridisegnato aggiustando le dimensioni sulle illustrazioni per visualizzare il movimento come l’avevo in mente.

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Anche per il satellite che ruotava sono partito da un modello 3D, sempre realizzato dal buon Manfredini. L’animazione era semplice, una rotazione sull’asse, ma essendoci poca differenza tra un frame e l’altro e parecchi dettagli ho preferito usare il 3D per i riferimenti dello spostamento dei bracci incrociati, arragiando a occhio tutti i dettagli complicati. Ma la parte più incasinata da fare era il pianetino centrale sotto agli assi.

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Sono partito da una serie di foto della rotazione di Marte, che ho solarizzato per semplificare le forme dei continenti immaginari da usare come riferimento, poi l’ho ricolorato, ho aggiunto il mare e una animazione delle nuvole. Peccato che quando tutta la base era pronta, ho scoperto che nel design del satellite artificiale, presente nella serie, tutto l’emisfero a nord è coperta da una calotta metallica, quindi il 90% del mio lavoro era stato inutile! Non solo: la rotazione originale l’avevo prevista su un asse di 45°, ma in questo modo si sarebbe presto vista solo la calotta metallica. Ho ruotato i frames del pianeta come vedete sopra, e rifatto le braccia metalliche per non buttare via il lavoro del pianeta, che era il più complicato. Per finire per tempo, mi ha dato una grande mano Simone, che ha provveduto a mappare una texture metallica su un modello di sfera 3D e ha provveduto a sincronizzare il suo lavoro con il mio.

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Nell’esplosione del pianeta invece ho fatto tutto a mano senza alcun riferimento. Il pianeta ha un bagliore, poi esplode disintegrandosi in una nube mentre qulche frammento più grosso arriva da destra verso lo spettatore. Qui ho potuto divertirmi a sperimentare il tratteggio nell’animazione, visto che si trattava di pochi frames.

Per tutta l’animazione la camera è fissa, ma nell’ultimo frame, per enfatizzare il warp, comincia a seguire l’astronave lasciando indietro il pianeta che viene verso lo spettatore.

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Il cambiamento dei personaggi frame per frame mi è stato ispirato dalla memoria di qualche vecchia sigla di programma televisivo, credo di Rai 3, ma potrebbe essere anche VideoMusic. Per rendere meno monotona la sequenza, ho variato leggermente le posizioni, in particolare nell’ottavo frame, cosa che crea un effetto dinamico. L’ultimo personaggio è un ologramma, un personaggio in wireframe. Siccome non uso abitualmente programmi 3D, anche questo è disegnato a mano. Il vantaggio di immagini di questo tipo, fredde e perfettamente simmetriche è che ne ho potuto disegnare solo una metà e poi specchiarla per ottenere la parte mancante. Ho fornito a Simone una immagine al tratto, che ha trasfomato in verde luminescente e aggiunto efficaci filtri.

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Spero che tutto questo faccia da promozione al nuovo albo. Rispetto alla prima stagione è un grosso salto di qualità; hanno lavorato tutti molto duramente a questa serie. Anche il mio episodio, l’ottavo, è decisamente migliore come qualità rispetto a quello disegnato l’anno scorso. Ecco uno scorcio che funziona bene:

 fumetto di Luciano Costarelli

Ci sono in particolare diverse scene di macchine blindate che si inseguono e schiantano tra loro, che mi sono divertito parecchio a disegnare. Qui qualche esempio:

fumetto di Luciano Costarelli

E se nel primo volume non mancavano autori acerbi, inevitabile visto lo scopo di Cagliosto che si propone come bottega-scuola sul campo per aiutare gli autori a rimettersi in pista o a cominciare a pubblicare, in questo volume c’è una svolta. Oltre a me anche altri sono migliorati in questo secondo albo e ci sono nuovi disegnatori veramente preparati. Sono convinto che sentirete parlare parecchio in futuro di più di un autore presente su questo volume.

A Lucca Comics & Games starò per la maggior parte del tempo nel padiglione del Giglio, presso lo stand CRONACA di TOPOLINIA, poi stesso padiglione a sketchare da BUGS COMICS, ma mi troverete anche alla presentazioni degli albi Sabato 4 novembre, dalle 16 circa, allo spazio Cagliostro, in Piazzetta dell’Arancio, vicino a via Filungo. Ci vediamo a Lucca!

Una ragazza di nome Jun

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Ripensai al consiglio di Alfredo Castelli in “Come si diventa autore di fumetti”, per vincere la mia timidezza, mentre diciannovenne, cartellina sottobraccio, mi recavo insieme due compagni di scuola al mio primo colloquio di lavoro fumettistico. Stavo, ormai da ben 6 anni, cercando di raggiungere lo stato di “Curiosità continua“. Di che cosa si tratta? cito da pagina 16:

«Anche senza spostarsi dalla propria città si possono “scoprire” luoghi sconosciuti: basta frequentare, di tanto in tanto, ambienti che normalmente non ci interessano o che, addirittura, non approviamo: un night-club o una balera di liscio; una chiesa o una pista di pattinaggio su ghiaccio. Bisogna liberarsi dai propri preconcetti e provare ad analizzare le cose partendo da punti di vista opposti, il confronto genera inevitabilmente nuovi stimoli.

Se raggiungerete questo invidiabile stato di “curiosità continua”, verrete abbordati da ogni sorta di gente: vagabondi, ubriaconi, Testimoni di Geova, Bambini di Gesù, gente che parla coi Marziani, mercenari, killer professionisti, ipocondriaci, schizofrenici, che vi faranno le loro confidenze. Si tratta di persone a loro modo ricchissime interiormente, che sentono d’istinto una disponibilità sincera da parte vostra.»

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Tutto vero. A parte il Killer professionista (era solo un dilettante), nella mia vita ho incontrato tutte queste tipologie e tante altre, alcune ancora più assurde. E tutti mi hanno raccontato i fatti loro manco fossi il loro migliore amico.

Tornando al colloquio, era alla Ediperiodici, dallo zio di un mio compagno di liceo che aveva un ruolo direttivo (forse addirittura il co-fondatore, non ricordo).

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Non era il mio obiettivo finale disegnare i tascabili porno, ma decisi di non avere troppe remore, visto che mi interessava comunque l’esperienza: molti autori importanti si sono formati in questa casa editrice. Andmmo a far vedere le nostre tavole a fumetti, i lavori della scuola e le fanzine su cui pubblicavamo, per capire se si poteva collaborare. Lo zio del mio compagno, un signore molto cortese e distinto, ci spiegò che nonostante il genere fosse quello che fosse, le cose andavano fatte con serietà. C’erano due possibilità: le copertine o le tavole a fumetto vero e proprio. Ci fece vedere delle copertine pittoriche di una bellezza inarrivabile per me, ma più affine al mio compagno, che aveva già una discreta tecnica con gli acrilici.

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Noi altri due optammo per i fumetti veri e propri. Il mio amico doveva dipingere una copertina sull’esempio degli albi forniti. Di noi volevano vedere vedere come disegnavamo qualche tavola da una sceneggiatura. Fece a quel punto la comparsa un uomo di mezz’età un po’ inquietante, che mi ricordava gli assistenti dei supercattivi nei film horror. Notai queste braccia un po’ più lunghe del normale, ma forse mi ero fatto suggestionare dalla situazione.

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Feci anche caso che lo zio del mio compagno quando si rivolgeva a lui lo trattava un po’ male rispetto a noi, con cui continuava ad essere posato e gentile. Questo contribuiva a rendere la situazione un po’ inquietante. il signor “Riff Raff” ci consegnò una sceneggiatura definendola «bellissima», quella dei «vu cumprà» (così venivano chiamati gli immigrati africani che dalla metà degli anni 80 vendevano piccoli oggetti ai bagnanti camminando in continuazione per le spiagge).

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Lessi la sceneggiatura in macchina, mentre andavamo in gruppo a Livorno ospiti di un’amica un po’ più grande di noi. Il bagagliaio era pieno di tascabili sexy che ci erano stati generosamente donati come riferimento. Grazie a quelli, l’altro mio amico, che si cambiò per l’occasione il nome in Ulisse, si spacciò per un disegnatore del gruppo editoriale conquistando l’ammirazione dei nuovi amici livornesi, accaniti fan del genere tascabile.

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Tornando alla sceneggiatura in questione, dopo qualche pagina non potevo credere ai miei occhi. Raccontava la vicenda di tre napoletani che si tingevano la faccia con il lucido da scarpe, si spacciavano per “vu cumprà”, chiamandosi Cacao, Caffé e Orzo, e si spostavano a Milano dove stupravano una giovane donna! Giuro! Era proprio questa la sceneggiatura. Oggi sono abbastanza sicuro del fatto che fossimo stati messi alla prova, ma all’epoca, nonostante tutte le mie intenzioni, ci rimasi malissimo. Non feci le tavole: la storia, se questo era il suo intento, non mi  faceva ridere per niente.

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Non mi interessano le idee politiche, la religlione e ancor meno l’orientamente sessuale di una persona. Ma non posso disegnare fumetti che contengono messaggi di questo tipo.

Detesto il razzismo principalmente grazie a Gosaku Ota e una sua indimenticabile storia che lessi quando avevo 10 anni sulle pagine del settimanale “Il Grande Mazinga” della Fabbri. Questo per parlare un po’ del potere educativo dei fumetti, cosa di cui ci si dimentica troppo spesso.

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Ho grande attesa per il nuovo film di Mazinger Z Infinity, di imminente uscita, che sembra veramente bello.

Mentre seguivo entusiasta il susseguirsi di nuovi trailers, scoprendo che oltre allo Z compare anche il Grande Mazinger e Venus con relativi piloti, sono venuto a sapere che in questo film Jun ha realizzato il suo antico sogno. Nella nuova versione di Mazinger, la sua pelle è diventata molto più chiara.

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Peccato che quello non fosse veramente il suo sogno ma la reazione al trattamento che riceveva fin da bambina. Potrebbe essere una resa delle luci in questa scena che trae in inganno, ma apparentemente, forse con l’idea di mostrare alle nuove generazioni un personaggio più in linea con i loro gusti, si è coperto con un colpo di vernice il messagio di Ota. Praticamente il contrario di quello che succede con i Supereroi americani. E la cosa triste è che il motivo è lo stesso: voler vendere di più. Perché l’antirazzismo, quello vero,  la Marvel lo portava avanti decenni fa, presentando al pubblico personaggi inediti come Pantera Nera. Non dubito che non ci fosse anche ai tempi la volontà di fidelizzare un preciso target, ma nei contenuti si vede sincerità e rispetto. E anche qualche rischio, visto che stiamo parlando degli anni 60.

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Vi lascio con la bellezza malinconica di questa pagina. A 10 anni, dopo aver letto quella storia mi chiedevo come potesse una ragazza così bella essere disprezzata per il colore della sua pelle. Me lo chiedo ancora.

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Road to Lucca 2017 – parte seconda

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La storia di Lunar Lex comincia diversi mesi fa. Lucca 2016: dopo la delusione dell’anno precedente, quando non mi ha voluto manco un cane, nell’area Pro diversi editori accettano di vedere il mio portfolio. La Marvel no, ma solo perché adesso inchiostrano col computer e non gli servivano sgommatori di tavole. Peccato perché ero preparatissimo!

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Tra chi accetta di guardare i miei scarabocchi ci sono Luca e Daniela di Cronaca di Topolinia, lì  hanno in progetto una serie perfetta per me… indovinate un po’? Erotica. …Sto scherzando! Fantascienza, naturalmente!

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Siccome sono un paio d’anni che mi diletto in questo genere, mi vengono bene le prove e mi prendono con loro. Devo ringiovanire uno dei personaggi, l’astronave l’ho fatta a modo mio perché non avevo modelli veri e propri, ma a loro e Salvatore Taormina piace come disegno, per cui affianco il talentuoso Gaetano Longo nella realizzazione di questa serie, splendidamente scritta dal dinamico duo Daniela Zaccagnino e Luca Franceschini.

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Tavola di prova per Lunar Lex

Inizio a frequentare il nuovo gruppo, Salvatore Taormina, per gli amici “il Tao” non scherza per niente sul lavoro, ma come persona è molto umano e in pratica vengo adottato dalla sua famiglia. Comincia il tour delle Fiere: a Cartoomics mi divido tra lo stand di Bugs Comics e il loro, a Torino  sto tutto il tempo con Cronaca di Topolinia e faccio amicizia con i vari collaboratori.  A NovaraCuneo, faccio un numero imprecisato di Sketch, quasi tutti a pennino, anche perché dopo due anni ho ricominciato a inchiostrare su carta e dovevo riprendere un po’ la mano.

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Con Manga Studio Pro, sul computer, uso un pennino virtuale molto morbido, in pratica viene molto simile a quando inchiostravo a pennello, solo più preciso. Ma il pennino vero e proprio ha tutto un altro segno e trova la sua bellezza nelle immagini più piccole. Trovo che non esista un segno più bello di quello di un vero pennino su carta. Ingrandendolo diventa perfino più bello, al contrario del segno a pennello che è più armonico, meno nervoso, ma che trova la sua bellezza riducendosi in stampa.

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C’è da dire che le tavole del fumetto vero e proprio sono state colorate dal bravissimo Antonio Antro. Questo però mi ha creato un po’ di difficoltà. Sia perché dovevo capire la quantità di dettaglio e le ombre da mettere, sia perché ho disegnato negli ultimi due anni prevaletemente per il Bianco e Nero, e sia perché finora tutti i miei fumetti me li sono sempre colorati io. Fortunatamente Antonio è bravissimo e questo ha permesso di amalgamare bene i disegni miei e di Gaetano Longo che abbiamo stili molto diversi.lunar8

Essendo Gaetano il creatore grafico della serie, ho cercato di avvicinarmi un po’ al suo, non copiandolo ma ringiovanendo un po’ le fanciulle e sintetizzando un po’ di più le forme, cosa che è stata anche molto utlile per non appesantire troppo le tavole in vista del colore.

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La copertina di Lunar Lex zero, di Gaetano Longo, colori di Antonio Antro.

La cosa divertente è che avendone studiato lo stile, un paio di mesi dopo ho utilizzato la sua sintesi del naso per caratterizzare un personaggio femminile di un’altra serie, cosa che non ho invece fatto su Lunar Lex, dove ho fatto a tutte il nasino all’insù. Quando mi sono invece trovato a fare 13 copertine, con diverse ragazze tutte inquadrate nello stesso modo, il mio scopo era quello di disegnarle belle, ma tutte differenti, così per la signorina Elsa, ho un po’ rubato il naso a Gaetano!

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Comunque ho approfittato degli sketch per usare massicciamente il pennino e fare allo stesso tempo un po’ di studio dei personaggi. Ollie è la mia preferita, un po’ perché assomiglia vagamente a Gaia Germani, un personaggio che disegnavo quando avevo 23-24 anni sulle mie rivistine del calcio (il nome preso dall’attrice, l’aspetto no), È quella in basso che broccola alla grande con la scusa che si è slogata una caviglia.

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Un altro motivo è perché sotto-sotto mi sa di Tsundere, che è la mia tipologia femminile preferita, tanto da averne sposata una quando ancora non conoscevo l’esistenza di questa classificazione. Vedremo col procedere delle storia se la mia intuizione è stata giusta.

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Lunar Lex racconta la storia di tre cacciatrici di taglie nel futuro, intrighi e combattimenti a tutto spiano. Quando le ho viste in azione, beh non me le aspettavo così grintose tutte quante. Belle ragazze pesantemente armate! Fondamentalmente si tratta di una specie di Charlie’s Angels nello spazio, entertainment puro senza troppe menate, con un pizzico di commedia e scritto con tanto mestiere. Numero zero, tutto a colori, 4 euro con sketch in fiera. Se no potete pure comprarlo online sul sito di Cronaca di Topolinia.

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Lo so che qualcuno di voi mi odia quando faccio il pubblicitario, ma fa parte anche questo della mia natura: mica voglio stare in questo blog solo a pontificare sul tratto a pennino o raccontarvi del mio strano passato e basta. Porto anche un po’ l’acqua al mio mulino, ma lo faccio anche nel vostro interesse perché magari potrebbe interessarvi quello di cui parlo.

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Credetemi, ho dei principi. non vi consiglierei mai, pure se lo disegnassi io, di comprarvi l’ultima incarnazione della Stacy tipo Gwenpool, SuperciukGwen, o qualunque altro modo vogliano inventarsi per spolpare ancora quella povera salma… Aspetta, cosa? No! Davvero?? Fanno la selezione di disegnatori a Lucca per Gwenzombie? Cancella tutto! Ragazzi… ma che belle non sono le nuove interpretazioni di Gwen Stacy della Marvel?  Che modo simpatico di tenere vivo un personaggio tanto amato!!

Scherzi a parte, Lunar Lex potrebbe essere per voi una piacevole sorpresa a Lucca Comics 2017.

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A Lucca ci troverete al PADIGLIONE GIGLIO, dove troverete sia me che Gaetano per farvi disegni sul numero zero e su Cronaca Comics, la rivista dove è stata presentata la serie attraverso un fumetto originale di Gaetano. Un investimento per il futuro quando la serie diventerà cult. Non ho dubbi che sarà così. Beh, un dubbio ce l’ho…

Ma Ollie sarà tsundere o no?

 

 

Road to Lucca 2017 – parte prima

Mondi Paralleli 2 di Luciano Costarelli e Francesco Manetti

Mentre era in corso il Crowdfunding di Mondi Paralleli sono stato contattato da qualcuno che era interessato a quello che facevamo! Mondi Paralleli sono storie brevi a fumetti di fantascienza che disegno su testi di Francesco Manetti e che venivano inizialmente pubblicate su Dime Web, poi raccolte in alta risoluzione in un albo con una storia inedita più lunga. Il pericolo quando fai qualcosa, non dico di buono, ma interessante è attirare mitomani o gente che si aspetta che tu lavori gratis. Invece si sono rivelati di una serietà inusuale.

Mondi Paralleli 2

Abbiamo parlato subito di contratto e di condizioni. Dopo una semplice modifica, sia io che Francesco abbiamo firmato. Nel frattempo anche la pagina che avevo aperto per supportare il crowfunding, inizia ad avere seguito senza nessun tipo di promozione, cosa che dovremmo invece fare seriamente quando partirà Mondi Paralleli 2.

Disegno di Luciano Costarelli

Aspetto ancora un po’ di tempo per spiegare bene di che cosa si tratta, facciamo un mese o poco più al massimo. Voglio essere sicuro di fare le cose per bene. Dico solo che è qualcosa di completamente nuovo per noi e abbastanza nuovo in generale. Tra l’altro piuttosto difficile da scrivere. Con Francesco come sceneggiatore c’è una simbiosi artistica perfetta, ma in questo progetto siamo riusciti a integrare ancora meglio le nostre specifiche competenze, su una solidissima struttura narrativa.

Fumetti di Luciano Costarelli

Storyboard di Mondi Paralleli 2

Dirò poche cose per ora. È a colori, abbiamo adottato la gabbia del tascabile classico tipo Alan Ford, ma ha una struttura differente. Dovendo realizzare un’ottantina di pagine, ho studiato un metodo di colorazione che mi permettesse di tenere i tempi senza compromettere la qualità. Ho deciso di inchiostrare le figure in nero in modo che spicchino sui fondo, che realizzo in digitale, ma con le tecniche “pittoriche” dei fondi dei cartoni animati. L’obiettivo è il massimo della leggibilità. Quindi per avere le idee chiare io per primo, giù di Storyboard!

Luciano Costarelli - fumetti

Storyboard di Mondi Paralleli 2

A che punto siamo? La storia è finita e revisionata in ogni particolare, ho disegnato lo storyboard completo pagina per pagine e sto procedendo con una media di una tavola al giorno. Se vi è piaciuto Mondi Paralleli, questo va decisamente oltre. C’è una quantità di idee per pagina che non ha molti eguali. Fidatevi. Non c’è ancora una data di uscita definita, ma stimiamo di concluderlo per Novembre, se i tempi tecnici ce lo permetteranno ci piacerebbe fare una presentazione a una fiera, Fumettopoli il 15 Novembre a Milano potrebbe essere la candidata ideale. Poco prima di Lucca, però sveleremo cos’ha di tanto innovativo questo fumetto.

Fumetti di Luciano Costarelli

Storyboard di Mondi Paralleli 2

Oltre a questo sto preparando tante altre cose. Ho terminato le mie pagine per Lunar Lex, la nuova fantastica serie dell’editore Cronaca di Topolinia, il cui numero zero uscirà a Lucca.

Fumetto di Luciano Costarelli

Storia di Luca Franceschini e Daniela Zaccagnino, disegni miei e di Gaetano Longo (che è anche il creatore grafico della serie), colori di Antonio Antro. Ecco il mio frontespizio della testata

Luciano Costarelli - Lunar Lex

Lunar Lex proseguirà dopo Lucca con il numero uno, da cui potete vedere in anteprima una porzione di tavola, che sarà come di consueto colorata, come il frontespizio qui sopra, dal bravissimo Antonio. Qui sono riuscito a staccarmi dalla gabbia bonelliana da 6 vignette e 3 strisce in cui comunque mi trovo sempre a mio agio. A differenza di Mondi paralleli 2, che è completamente digitale, Lunar Lex è fatto tutto su carta con pennino e pennello.

Lunar Lex- Luciano Costarelli

WIP Lunar Lex

Finito? Manco per sogno! Nel prossimo articolo vi parlerò di altri progetti in corso d’opera per Lucca dove in alcuni casi, come per Mondi Paralleli 2, ho potuto fare qualcosa di innovativo. Perché a me piace da matti disegnare, ma mi piace ancora di più, se ci sono delle nuove idee!

Stay tuned!

Mondi Colorati

17883532_10212696221789100_2854793790259496757_nE con questa settimana abbiamo spedito tutte le copie di Mondi Paralleli. Per la copertina ho voluto dare un aspetto retrò, da Pulp magazine. Ho realizzato l’illustrazione in digitale (come al solito escluse le matite) ma ho utilizzato la tecnica degli acrilici, con quel gran programma che è Clip Studio Paint  aka Manga Studio Pro.

CopertinaSul retro ho inserito una finta pubblicità, rifacendomi ad una reale d’epoca. È stato molto bello rifare il televisore nello stile delle illustrazioni degli anni ’50, e mettere un Akkroniano sorridente daltubo catodico. La TV è marcata Dime Web, che è il blog su cuoi sono apparse inizialmente e in bassa risoluzione, le storie di Mondi Paralleli. Metafore come se piovesse!

17966982_10212735802258587_5864826520770452193_o Siccome abbiamo raggiunto l’obiettivo del crowdfunding in anticipo, come bonus ho incluso delle cartoline con degli sketch ad acquarello che ritraggono i personaggi presenti nel fumetto.

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Alcuni “bakers” (questo è il nome di chi contribuisce alla realizzazione di un progetto di crowdfunding) hanno scelto di ricevere il fumetto con una copertina “variant”,  bianca che è stata arricchita con uno sketch in Bianco e nero o a colori. Mmmh…Quattro parole in Inglese fighetto in tre righe di Italiano. Si vede proprio che sono milanese.

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Anche se si tratta di sketch, e non di vere e proprie illustrazioni, ho pensato di utilizzare il pennino per avere un tratto più caldo e perché il pennarello avrebbe sbavato il colore con l’acquarello. Era dalle prime storie pubblicate su Dime Web che non usavo più il pennino, avendo progressivamente sostituito l’inchiostrazione in digitale. Non so, è scattato qualcosa.

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Sono andato a Torino Comics al seguito di Cronaca di Topolinia. Il compito di noi disegnatori in fiera è promuovere la casa editrice e il nostro lavoro tramite gli sketch. La cosa funziona bene perché quando disegni, la gente viene a guardare e l’idea di avere un disegno dell’autore del fumetto, invoglia sicuramente all’acquisto. Certo se il fumetto fa schifo o se uno fa uno sketch orrendo, non è che fai felice l’acquirente, che poi si ricorderà di te e ti guarderà sempre male come fossi un ausiliario delle soste. Ma non è stato questo il caso per nessuno allo stand, infatti la fiera è andata bene, nonostante lo spazio dedicato al fumetto sia diventato pochino rispetto ai gadget, Games, cosplay ecc.

18157284_10212816698720948_8822110705196129831_nE per far felice gli acquirenti, ho pensato di dare un po’ di valore aggiunto facendo gli sketch a pennino e china. Rieccoci. Oh, mi piaceva un sacco! Quando fai sketch non hai molto tempo e se è vero che fai quasi sempre quello che vuoi tu, non hai molto tempo per pensare: quattro segni a matita e via diretto. Ritrovi la freschezza del tuo segno, meglio di qualsiasi workshop (daje coll’Inglese fighetto!). Oltre a questo si fanno dei disegni collettivi e si passa tempo insieme ai disegnatori.

18034124_1477496768961741_6058418178969451491_nFare gruppo in fiera, disegnare insieme è una cosa che fa benissimo allo spirito, se non si è disegnatori spocchiosi/invidiosi/rancorosi. Fortunatamente a Cronaca non ho trovato nessuno così e io sono troppo vecchio per queste stron*ate: se non ci divertiamo noi per primi a disegnare, come vuoi che si diverta il lettore? L’ego, da forza motrice, può facilmente diventare la più grande zavorra che un disegnatore possa avere. Poi in genere uno arriva comunque dove deve arrivare… Ma, ragazzi, che fatica!

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Ora, se avete avuto la pazienza di leggere tutte queste divagazioni, capirete ora dove volevo andare a parare: Ho iniziato Mondi Paralleli con fatica, inchiostrando a Pennino e pennello le prime storie, poi sono progressivamente passato, storia dopo storia, all’inchiostrazione digitale, che grazie alla sua enorme velocità, mi ha permesso di macinare molte tavole, recuperare la mano dopo lo stop di tutti questi anni e di migliorare costantemente il mio livello.

16179328_10211953912071821_4644904697580781877_oOra il cerchio si chiude perché con Lunar Lex che sarà pubblicato da Cronaca di Topolinia a Lucca Comics & Games 2017, sto tornando a lavorare in modo tradizionale. Userò ancora Clip Studio Paint per i ritocchi finali e qualche correzione, ma sarà marginale, perché sono arrivato alla conclusione che il segno nervoso e scattante del pennino sia il modo migliore per esprimere realmente la mia personalità. Che è una cosa diversa dall’ego di cui parlavo prima: è come se fosse quel particolare tono di voce che contraddistingue un cantante, che magari non sarà ‘sto gran cantante, ma che a un po’ di gente piace proprio per quello. Oppure un particolare tipo di Colore che fa subito pensare ad un preciso brand (rieccoci!) come il Rosso della Ferrari o il verde di Tiffany. Anche se disegno quasi sempre in bianco e nero, è arrivato il momento di trovare quel colore. Insomma un percorso è finito e ne inizia uno nuovo, anche se fatto con strumenti molto vecchi.

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Crowdfunding terminato!

Crowdfunding. Per chi non conoscesse il significato di questa parola, si tratta della pratica di proporre un progetto in rete e chiedere un finanziamento per poterlo produrre. I sostenitori del progetto pagano in anticipo poi, se il progetto va in porto ricevono dei premi extra, se non funziona gli ritornano indietro i soldi. Pure zio Clive faceva qualcosa del genere a cavallo tra i ’70 e gli ’80, quando fondò la Sinclair e produsse lo ZX80 e poi lo ZX81 in kit di montaggio facendosi pagare prima di produrlo. Ma questa è un’altra storia.zx80

Tornando a noi, la mia prima campagna di crowdfunding è appena terminata! Non l’avevo mai fatto prima e avevo qualche timore dovuto al fatto che non ho una grande comunità dietro come qualche ragazzina alla moda o qualche autore che pubblica a livello internazionale. Inoltre Mondi Paralleli tratta un genere (storie brevi di fantascienza) che è attualmente in grande spolvero ma ancora abbastanza di nicchia. Per finire, non si vedono neanche tante tette.

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Nonostante questo, mi sono messo davvero d’impegno per finire l’ultima storia di Francesco Manetti, inedita e spettacolare e, già che c’ero, ho sistemato qualche vignetta delle vecchie storie che non mi convinceva più. A dirla tutta avrei rifatto mezzo albo, ma ogni tanto devo venire un po’ a patti con la mia pignoleria.

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Comunque, mi sono documentato un po’ e ho avviato un mese e mezzo fa la campagna su IndieGoGo. 

robotSiccome c’era da preparare un video, l’ho fatto bello cafone e spavaldo, tanto chi mi conosce lo sa che mi piace scherzare su queste cose, gli altri magari lo notano e si incuriosiscono. Una vita buttata nel marketing invece di fare cose serie come i fumetti, almeno a qualcosa è servita. Preparo i testi a tema con dei bei titoletti, carico il video, imposto i perks. Si parte!

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Prima sorpresa: per scazzi tra di loro, proprio da quel mese, Indy non accetta più pagamenti su paypal in Europa. Quando si dice il tempismo! Quindi solo carta di credito, cosa che ha tagliato fuori tutti quelli che non si fidano a usarla sul web. Che poi non è che paypal sia poi tanto diverso da una ricaricabile, ma psicologicamente cambia. Quindi… Via una fetta di potenziali clienti!

fettaPoi ho provato a spammare su qualche gruppo, sempre con cortesia. Purtroppo la non appartenenza in precedenza a determinate community non mi ha permesso di pubblicare l’annuncio e raggiungere potenziali clienti che magari avrebbero gradito. Capisco che se non fanno così si trovano impestati di spammer, ma aumentando il tempo che passo sul tavolo da disegno, ho ridotto quello che passo in rete per cui, pace! Altra bella gente non raggiunta.

Messerschmitt vs SpitfirePreparo la pagina Facebook dedicata e decido di comprare un po’ di pubblicità. Faccio un investimento stellare di una dozzina di dollari, in cambio della visione di un mio post a circa 4000 persone di cui un centinaio sono poi andate effettivamente a vedere la pagina. In marketese si dice che c’è stata una redemption del 2,5%. La cosa interessante è che ho potuto selezionare il mio target per età, sesso, interesse, appartenenza geografica e altri dettagli della loro vita e personalità. Quelli che regalate all’amico Zukerberg mettendo like in giro o facendo i test tipo “Che eroe Marvel sei”, “Qual è il tuo amico di Facebook a cui sei più affine?”, “Che personaggio storico saresti stato?” ecc. Profilo psicologico arricchito in cambio di una bella immaginina. A pagare di più penso che avrei potuto sapere pure quante volte vi cambiate la biancheria ogni settimana, ma non credo che questa informazione avrebbe incrementato le vendite di Mondi Paralleli.

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Come è andata a finire? Nonostante le difficoltà la campagna ha avuto successo! Raggiunto e pure superato del 10% il traguardo! settimana prossima avvierò la stampa degli albi e prepararerò tutti i disegni con dedica per i sostenitori di questo progetto a cui sono davvero molto grato. Non tanto per la pilla, che va praticamente tutta in stampa, quanto per la soddisfazione di aver fatto qualcosa che è piaciuto.

07-Scherzo-3E posso dire che gran parte del merito va alle bellissimi storie che ha scritto Francesco. Qualcuno che non è arrivato per tempo potrà avere una delle 25 copie che andranno a Prato alla fumisteria “Mondi Paralleli” ma, come promesso in campagna, non ristamperemo mai più questo albo, per cui quando tra qualche anno io e Francesco andremo in America a salvare la Marvel rifondano la casa delle idee e celebrando la chiesa di Kirby, questi albi potrebbero pure avere qualche valore collezionistico. Non dico come il Dime Press 4 con la prima apparizione di HellBoy, che se la gioca con Action Comics n.1, ma pizza e birra in Piazza Sempione, magari riuscirete a pagarvela.

DimePress4E c’è un colpo di scena! Grazie a questa campagna qualcuno, di cui vi parlerò più avanti, ci ha contattato per un progetto a dir poco innovativo che vedrà la luce intorno a settembre: Mondi Paralleli 2!

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Niente crowdfunding questa volta. È stato bello ma davvero faticoso e non penso di rifarlo in futuro. Grazie ancora a tutti quelli che ci hanno sostenuto! 

SF Comics

Ecco la prima tavola dell’ultima storia della serie “Mondi Paralleli”. Questa storia, di 8 pagine, non sarà pubblicata online come le altre 10 su DIME WEB, ma sarà uno dei bonus speciali dell’albo che le raccoglierà tutte. Testi, as usual, del re delle short stories: Francesco Manetti.

SF comics by Luciano Costarelli

Mondi Paralleli