Lunedì scorso ho consegnato il fumetto inchiostrato a Cagliostro E-press che provvederà a mettere balloon, dida, titolo e onomatopee. Quello che ho messo qui sopra sono tutti i passaggi con cui sono arrivato alla prima vignetta. Non sono tutte a questo livello, ma pian piano ci arriverò 😉
Lavorare su sceneggiatura è completamente diverso rispetto a disegnare i propri disegni: generalmente c’è un crollo della qualità per diversi motivi.
Principlamente, senza una richiesta specifica si tende a fare sempre quello che più ci piace e che ci riesce meglio. Se uno non sa disegnare automobili, eviterà polizieschi con inseguimenti e virerà sul fantasy, sempre se è in grado di disegnare dei cavalli decenti.
L’altro motivo è che interpretare una sceneggiatura non è affatto scontato: il disegnatore deve capire qual’è il senso della sceneggiatura e renderlo fruibile per immagini ai lettori; nè più nè meno quello he fa un traduttore che rende fruibile il testo di un romanzo ai lettori di un altro idioma.
Benché anch’io abbia scritto sceneggiature per me o per altri, la maggior parte di quello che ho pubblicato è stato disegnato su sceneggiatura altrui e questa è una cosa che fa benissimo.
Se uno ti chiede di disegnare un cacciatorpediniere della seconda guerra mondiale e non l’hai mai fatto, dopo il primo momento di insicurezza, poi realizzi che qualunque cosa può essere suddivisa in semplici forme geometriche e che oggi con internet è possibile trovare tutta la documentazione che vuoi comodamente a casa tua senza bisogno di andare in biblioteca o girare per librerie a cercare vecchie immagini.
Se vi piace disegnare fumetti e volete crescere veramente, cercatevi uno sceneggiatore, possibilmente uno bravo o che almeno abbia le basi. Se gli mancano, o se volete imparare a sceneggiare per bene, basta recuperare il volumetto “come si diventa autore di fumetti” di Castelli e Bono, illustrato da Silver. Lì c’è tutto quello che serve per cominciare. In rete trovate facilmente il pdf, per esempio qui.