Trasformare una piccolissima quantità di massa in una enorme quantità di energia è quello che fa il fumetto. Prendi un foglio di carta, della grafite, un po’ di inchiostro e lo trasformi in qualcosa che può cambiare la vita delle persone.
Leggendo molte biografie di artisti, vediamo come un particolare fumetto abbia indotto gente che avrebbe fatto altro nella vita ad occuparsi di questo particolare tipo di espressione artistica, a sua volta cambiando il destino di altri e in certi rari casi influenzando economie e società. Non solo disegnatori o scrittori: Guida al Fumetto italiano ci racconta la storia dell’imprenditore Fiorenzo Ivaldi, che vi consiglio di leggere qui
Non è che mischiando una grande passione con carta e china, venga fuori sempre qualcosa di buono. Gli ingredienti della pizza sono sempre gli stessi ma non c’è un pizzaiolo che la faccia uguale all’altra e non è detto che venga buona o che piaccia alla gente. Inoltre può pure essere buona e incontrare il gusto della massa, ma essere venduta in una pizzeria così scomoda come posizione o così male amministrata da rendere la bontà del prodotto del tutto irrilevante.
Il primo problema per chi vuole avere a che fare con il lavoro in questo campo sono i soldi. Come camparci? È davvero possibile camparci? Venticinque anni fa era più facile, ma non vuol dire che fosse realmente facile o che oggi sia impossibile. Diciamo che venticinque anni fa il mondo del lavoro era tutto più facile, quindi si va di proporzione. Ma casini e privazioni ci sono sempre stati, sopportati solo grazie alla passione di chi ama questo lavoro.

Los Profesionales by Carlos Gimenez
D’altra parte cento anni fa in Italia avrebbero dato l’anima per vivere come viviamo noi, quindi non lamentiamoci poi troppo. E un secolo fa il Corriere dei piccoli usciva già da qualche anno, pubblicando i primi fumettisti che avrebbero influenzato le successive generazioni. Che, appunto, avevano qualche problema in più di noi, tipo la guerra, la fame ecc. E in mezzo a un mare di retorica, c’era pure chi riusciva a scherzarci sopra.

Antonio Rubino, Corriere dei Piccoli
Esattamente un secolo fa, veniva anche presentata la teoria della Relatività di Albert Einstein. Prima che temiate un mio patetico tentativo di spiegazione, vi rassicuro: c’è internet per questo. Ve lo dico, perché di questo trattava la mia seconda sceneggiatura in assoluto che illustrato, sempre di Francesco Manetti. Sceneggiature… quelle cose con su scritto: PP (Primo Piano), Campo Medio, di quinta, Dida… avete presente? Esatto, quelle cose che se prima pensavi di saper disegnare bene perché facevi un po’ quel cavolo che ti pareva e piaceva, nel momento in cui ti trovavi ad illustrare esattamente quello che ti veniva chiesto, scoprivi i tuoi veri limiti.
Nella mia faticosa ricerca del tempo perduto, il nuovo passo è stato ridisegnare questa storia 25 anni dopo. La trovate qui. Dopo una dozzina di tavole prodotte insieme, Francesco e io non ci siamo più sentiti per molti anni, abbiamo condotto strade differenti che ci hanno portato le gioie della famiglia, ma che ci hanno in qualche modo allontanato da quello che, forse, entrambi amavamo davvero fare. Abbiamo ricominciato un po’ per gioco, un po’ per passione, a riprendere questi nostri primi passi giovanili nel mondo del fumetto. E da questo sta nascendo qualcosa di interessante, di cui vi parlerò più avanti.

“Albert” di Francesco Manetti e Luciano Costarelli
to be continued…