Bottega Cagliostro

Seconda puntata su Lucca. A differenza dell’Area Pro e dello stand Bugs Comics, quest’anno lo spazio Cagliostro a Lucca, per me non ha rappresentato una tappa fondamentale.

ISS Salgari di Luciano CostarelliMa solo perché lo è già stata l’anno scorso. Infatti, dopo tanti anni in cui avevo smesso di disegnare fumetti, alla fine del 2015 decisi di partecipare ad un loro bando, per disegnare Giganti d’Acciaio, una antologica di storie robotiche che ripercorre la storia dell’umanità con immaginarie interferenze di robot giganti di svariati generi. A me hanno dato una bella storia di Andrea Garagiola intitolata “L’alba dei giganti”, ambientato nel periodo compreso tra l’attacco Giapponese a Pearl Harbor e il lancio dell’atomica su Hiroshima.

Giganti d'Acciaio di Luciano CostarelliIn quel progetto, per la prima volta in vita mia, mi sono trovato a dover rendere conto ad un editor. Prima gli storyboard, poi le matite, infine le chine. In ogni passaggio indicazioni su cosa andava e cosa no e quello che non funzionava andava rifatto.

los profesionales di Carlos Gimenez

Los Profesionales di Carlos Gimenez

Quelle pagine hanno rappresentato per me un certo calvario, non per le correzioni, ma perché la mia mano era completamente andata e anche le cose più banali mi riuscivano di una difficoltà immensa. Per peggiorare la situazione ho provato a riprendere qualche stile giapponese realistico come Urusawa, con risultati un po’ deludenti. Nonostante tutto, qualcosa di decente sono riuscito a farlo, è pure piaciuto a un po’ di gente.

giga
Probabilmente è piaciuta per qualche vignetta ben riuscita, per ambienti e mezzi che hanno retto e perché la storia era molto buona. Con Andrea Garagiola poi abbiamo lavorato insieme su The Fucking Frog Man, vincendo il contest online di Bookmaker comics. Una storia molto tenera con come protagonista un dolce orsetto albino.

The Fucking Frog Man Luciano CostarelliQuest’anno per Cagliostro ho disegnato un episodio, scritto da Stefano Bonazzi, dell’Incrociatore Stellare E. Salgari, una space opera che strizza l’occhio alla corazzata spaziale Yamato, ma che ha diversi punti di originalità. Anche se c’è ancora qualche imperfezione su cui avrei dovuto lavorare, ho potuto constatare il rilevante progresso fatto in un anno.

O'Neill Space Station by Luciano Costarelli

E anche per la Cagliostro è stato un bel passaggio mettere in piedi questa produzione, che non è una serie di episodi brevi ma una unica storia divisa in episodi. Gestire un totale di 25 persone tra sceneggiatori, disegnatori, editor, producendo 220 pagine in più o meno 8 mesi non è uno scherzo. Di cose così fanno anche due o tre all’anno ma per come la vedo io questo progetto era molto più complicato, sia per tenere una storia coerente, sia perché essendo ambientato nel futuro c’era tutto un universo da inventare.

ISE Salgari- disegni di Rolando Cicatelli

ISE Salgari- disegni di Rolando Cicatelli

Lo stile del disegno varia da episodio a episodio, alternando disegnatori poco più che esordienti con altri ben più esperti. A me personalmente sono piaciuti in particolare i disegni di Rolando Cicatelli e Andrea Manfredini, che ha anche progettato tutti i mezzi e le astronavi, e di Nikos Alteri che ha fatto le pagine di raccordo tra un episodio e l’altro.

ISE Salgari - vignetta di Andrea Manfredini

ISE Salgari – vignetta di Andrea Manfredini

Al di là del volume, gli episodi vengono anche pubblicati online sul sito di Cagliostro, ma su carta rendono meglio. I ragazzi hanno anche realizzato un modellino dell’astronave che è stato esposto in bella vista nello spazio Cagliostro a Lucca Comics & Games,  in Piazzetta dell’Arancia. Per l’anno prossimo, mi aspetto che ci abbiano lavorato di stucco e colore. Modellisti dateci dentro!

modellino

Facendo qualche chiacchera in Area pro con un paio di ragazzi di cui non ricordo il nome (una costante di questa mia Lucca), mi è stata fatta qualche osservazione sulla casa editrice che, nonostante una attività decennale, non gode sempre di ottima stampa. In pratica l’idea che avevano era che lo spazio in piazzetta dell’Arancia fosse una specie di succursale di Casa Pound. Tutto credo nasca dalla pubblicazione anni fa di una serie di fumetti ucronici chiamati “Albi d’Occidente” che ha dato via ad una escalation di scazzi incrociati.

iss2-05 In realtà Cagliosto è una gruppo di sinceri appassionati di fumetto delle idee politiche più disparate, c’è gente di destra ma anche di sinistra, comunque non estrema in entrambi i casi. Voglio essere sincero: la diplomazia non è stata finora il loro forte, sono state montate delle polemiche per ottenere visibilità che a volte hanno funzionato, altre volte hanno ottenuto l’effetto contrario e ci sono state delle litigate che si potevano evitare, a prescindere da dove stesse la ragione. Ed è un peccato perché Cagliostro va a coprire una mancanza fondamentale dei nostri tempi: quella della bottega.los profesionales by Carlos Gimenez

Negli anni d’oro, uno per imparare a fare fumetti andava a bottega. Cioè frequentava uno studio di fumettisti dove aiutava sgommando le tavole e facendo i neri (Marvel: ripensaci!)  mentre cominciava fare qualche fondo, poi i personaggi secondari e infine si ritrovava a disegnare i fumetti dello studio. Magari, in seguito, proseguiva la carriere per i fatti suoi. In alternativa c’erano le fanzines, tipo Collezionare o Made in Usa, dove si formava l’apparato critico e redazionale del decennio successivo ma che ha formato anche qualche autore del calibro di Moreno Burattini o Leo Ortolani. Oggi che non ci sono né botteghe né fanzines, dopo la scuola si va dagli editori e, se non si è già pronti, non c’è trippa per gatti.

ISE Salgari - vignetta di Luciano Costarelli

Certo, l’alternativa sono le autoproduzioni o i fumetti online, che sono un’ottima cosa, ma c’è un problema: nessuno giudica davvero il tuo lavoro. Federico Memola ha fatto un interessantissimo articolo su questa questione sul suo Blog, che tra l’altro vi invito a seguire se vi interessate di fumetti. Con Cagliostro, invece,  il giovane aspirante autore di fumetti si trova di fronte allo stesso tipo di struttura di una vera casa editrice, e prende le misure col mercato. Impara a non fare il fumettino come piace a lui e a raffrontarsi con altre figure professionali. Ecco perché nei volumoni di 200 pagine e passa si trovano sceneggiatori e disegnatori già ad un ottimo livello ed esordienti di belle speranze.lupoFondamentalmente Cagliostro si è dato come scopo quello di aiutare nuovi autori ad affacciarsi sul mercato. Perché lo fanno? Boh, per me sono pazzi. O, più semplicemente, sono davvero appassionati di fumetto.

E adesso veniamo alla grande leggenda: “Attento che se lavori per Cagliostro poi non lavori più per nessuno”.

Ecco giusto cinque nomi che hanno prima pubblicato qualcosa con Cagliostro:

Luca Maresca (John Doe – Orfani)

Marco Perugini (Morgan Lost)

Mario Del Pennino (Wolverine)

Andrea Cavaletto (Dylan Dog – Paranoid Boyd)

Rosario Raho (Le nuove avventure di Martin Mystére)

Nonostante le leggende urbane, nell’Area Pro quest’anno, ci sono state quasi 100 richieste di visione del portfolio. E vuoi che in mezzo a questi qui non ci siano due o tre bravi che hanno solo bisogno di crescere un po’ ?

los-profesionales-1

Quanto a me, che pure io devo crescere, ho il piacere di comunicarvi che a breve disegnerò ancora la Salgari… nonostante tutti i suoi maledetti sedili!

ISE Salgari - vignetta di Luciano Costarelli

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